Il settore del retail si è trasformato significativamente negli ultimi anni, con una maggiore attenzione rivolta alla sostenibilità. Fra le tendenze che sono esplose nel 2023 troviamo il settore del “second hand”, ovvero il Re-Commerce (o reverse-commerce/commercio inverso), che prevede l’acquisto e la vendita di articoli usati o ricondizionati.
Il Re-Commerce sta coinvolgendo sempre più i consumatori consapevoli dell’impatto ambientale dei loro acquisti e che ricercano modalità sostenibili.
In questo articolo esploreremo come il Re-Commerce sta modellando il panorama dell’ecommerce.
Cos’è il Re-Commerce
Il Re-Commerce è l’attività di acquisto e rivendita online di beni precedentemente posseduti, solitamente a prezzi scontati. Ora che il Re-Commerce è entrato nella sfera digitale, sta prendendo sempre più piede grazie alle risorse tecnologiche a disposizione. Piattaforme come Vinted hanno reso il settore popolare, rendendo molto più semplice per gli utenti di tutto il mondo vendere e acquistare prodotti di seconda mano, superando le tradizionali barriere di compravendita nell’usato come la logistica, l’affidabilità e la visibilità.
Per riassumere, il Re-Commerce è un modello che si basa sulle “6 R”:
- Rinnovo: recupero e trasformazione di prodotti usati per renderli nuovamente idonei alla vendita. Questo è molto comune ad esempio per gli smartphone o dispositivi elettronici; molte persone acquistano smartphone rigenerati, ovvero dispositivi rinnovati e reintrodotti sul mercato a prezzi ridotti.
- Ricarica: un esempio di questo processo è la ricarica delle cartucce di inchiostro per stampanti, l’utilizzo di batterie ricaricabili o quando nei supermercati e negozi troviamo servizi di ricarica per flaconi di shampoo, detersivi, creme o saponi liquidi.
- Riparazione: dare una nuova vita a prodotti danneggiati o malfunzionanti, rendendoli nuovamente adatti alla vendita.
- Rivendita: gli articoli usati vengono reintrodotti nel mercato. Ad esempio, uno smartphone ricondizionato può essere venduto a chi cerca dispositivi a prezzi più accessibili.
- Restituzione: consiste nel ritiro di prodotti giunti al termine del loro ciclo di vita. Un esempio di questo processo è la consegna di capi d’abbigliamento usati a un negozio, che in cambio offre sconti per nuovi acquisti, promuovendo così il riciclo. Nel 2022 la filiale belga di Decathlon ha introdotto un’iniziativa interessante, cioè l’acquisto di articoli sportivi di seconda mano in cambio di buoni rispendibili negli stessi negozi Decathlon. I prodotti ritirati vengono ricondizionati per essere utilizzati in un servizio di noleggio a sottoscrizione, offrendo un’opzione più sostenibile e accessibile.
- Ridistribuzione: consiste nel mettere a disposizione di altre persone beni non più utilizzati. Un esempio molto comune è lo scambio di libri o vestiti.
“I modelli di business circolari stanno attirando sempre più persone in Europa e nel mondo con l’obiettivo di contribuire a costruire una crescita a lungo termine e affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e l’inquinamento.”
Andrew Morlet, CEO, Fondazione Ellen MacArthur
Tipologie di re-commerce
Ci sono diversi modelli di business che possono diventare parte di una strategia di sostenibilità:
- Peer-to-peer (P2P): piattaforme che mettono in contatto diretto venditori e acquirenti, facilitando la compravendita di beni usati tra privati. Esempi noti includono eBay e Subito.it.; Vinted, la nota piattaforma ecommerce C2C, aiuta a vendere, acquistare o scambiare prodotti di seconda mano. Gli utenti gestiscono autonomamente gli annunci e le trattative sui prezzi, mentre Vinted si occupa di facilitare le transazioni, fornendo sistemi di pagamento sicuri e opzioni di spedizione.
- Piattaforma di rivendita propria o esistente: si può creare la propria piattaforma di rivendita o collaborare con piattaforme già esistenti. È un modello che consente un maggiore controllo sull’esperienza del cliente e sulla qualità dei prodotti offerti.
- Buy-Back (riacquisto): le aziende riacquistano i prodotti usati dai clienti, li rinnovano o ricondizionano e li rivendono. Ad esempio, Ikea ha introdotto il servizio di buy back o “riporta e rivendi”, incoraggiando i consumatori a portare indietro i mobili usati, offrendo in cambio un buono spesa variabile dal 30% al 50%.
- Conto vendita (Consignment): le aziende accettano prodotti usati dai clienti e li vendono per conto di questi ultimi. Il pagamento al cliente avviene solo dopo che l’articolo è stato venduto. Questo modello è comune nel settore del lusso, dove i prodotti mantengono un alto valore anche nel mercato dell’usato.
Differenze tra re-commerce, e-commerce tradizionale e reselling
L’e-commerce si riferisce alla vendita di prodotti online su siti web o marketplaces come Shopify o WooCommerce. Questo modello rappresenta la base da cui si sviluppano nuove tendenze come il re-commerce. Quest’ultimo si distingue dall’ecommerce tradizionale perché, invece di proporre articoli nuovi, offre beni usati o ricondizionati. In sintesi, il re-commerce unisce i vantaggi dell’ecommerce a un approccio sostenibile, incoraggiando acquisti più responsabili e una riduzione dello spreco.
Per quanto riguarda re-commerce e reselling, invece, la differenza fondamentale risiede nel trattamento che i prodotti ricevono prima di essere immessi nuovamente sul mercato.
Nel re-commerce, gli articoli usati vengono sottoposti a un processo di rinnovo che ne migliora la qualità e li rende più longevi e pronti per un nuovo ciclo di utilizzo.
Ad esempio, un’azienda che vende anche smartphone ricondizionati esegue una serie di controlli tecnici e offre una garanzia. In questo modo il dispositivo torna sul mercato in condizioni quasi pari al nuovo, rassicurando il consumatore sulla qualità e affidabilità dell’acquisto.
Nel reselling, invece, il focus è esclusivamente sulla rivendita, senza alcuna operazione di riparazione o miglioramento. Un privato potrebbe mettere in vendita una macchina fotografica usata senza preoccuparsi di pulirla o verificare che funzioni correttamente. In questo caso, l’acquirente acquista il prodotto “così com’è”, assumendosi i rischi legati a eventuali malfunzionamenti o difetti.
Vantaggi del re-commerce per consumatori e imprese
Economia circolare e nuove opportunità per le imprese
Visa, in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation, ha creato una piattaforma digitale dedicata al Re-commerce, con l’obiettivo di promuovere un ecommerce più sostenibile.
- Entro il 2030 la transizione verso un’economia circolare in Europa genererà un’opportunità economica di 900 miliardi di Euro.
- Secondo Visa, le piccole e medie imprese (PMI) con attività di Re-Commerce hanno assistito a una crescita del fatturato annuo del 22% negli ultimi due anni.
- Un quarto delle PMI prevede di investire il 20% del proprio fatturato in attività legate al Re-Commerce.
- Il 69% dei consumatori è più propenso ad acquistare da aziende che partecipano al Re-Commerce.
- Nel 2022, solo in Italia, la vendita di dispositivi elettronici usati o ricondizionati ha portato a un risparmio di 4 milioni di kg di emissioni di CO2.
I giovani consumatori privilegiano accessibilità e sostenibilità
I Millennial e la Gen Z privilegiano prodotti eco-friendly e prezzi accessibili. Questo è un cambiamento culturale significativo, che spinge e spingerà le aziende a riconsiderare le proprie strategie e offerte, allineandosi con i valori di queste generazioni attente all’impatto del consumo e al benessere del pianeta.
Nuova opportunità di business
Il settore del re-commerce è un’interessante opportunità nel mondo online. Grazie a questo mercato in forte crescita, è possibile ampliare la gamma di prodotti offerti, puntando su articoli di seconda mano per raggiungere nuove fasce di clienti interessati a risparmiare, ad avere accesso a prodotti solitamente troppo costosi o ad acquistare in modo responsabile.
Levi’s ad esempio ha creato una piattaforma propria per la vendita degli articoli usati. Qui gli utenti possono vendere i capi d’abbigliamento di seconda mano con il marchio Levi’s e ricevere un credito da utilizzare per l’acquisto di nuovi indumenti. È una soluzione vantaggiosa sia per il venditore, che non deve impiegare mezzi produttivi e materie prime per la produzione di un nuovo articolo, ma anche per il consumatore che può risparmiare sugli acquisti, recando meno danni all’ambiente.
In che modo eLogy supporta il tuo Re-Commerce
Implementare una strategia di re-commerce nel tuo negozio online può ampliare le opportunità di business e incoraggiare un consumo più responsabile da parte dei clienti. Ecco come potresti procedere con il supporto dei servizi offerti da eLogy:
- Sviluppa una strategia chiara: se hai prodotti idonei per la rivendita, definisci le modalità di gestione per l’acquisto e la vendita di articoli usati. eLogy può supportarti nella gestione logistica, offrendo un ecosistema completo di servizi logistici e tecnologici che facilitano le operazioni di re-commerce, migliorando l’efficienza operativa e l’esperienza del cliente.
- Crea una sezione dedicata: integra nel tuo negozio online una sezione dedicata a prodotti usati o ricondizionati, facilitando la ricerca e la navigazione per i clienti.
- Offri garanzie di qualità: nel mercato dell’usato è importante trasmettere fiducia al momento dell’acquisto e assicurare che i prodotti siano in ottime condizioni. Per questo è necessario effettuare controlli di qualità accurati e, se necessario, riparazioni o modifiche. eLogy offre servizi di controllo di qualità della merce e gestione degli ordini, garantendo che gli articoli siano idonei alla rivendita.
- Gestione dei resi: gestire la logistica inversa in modo efficiente, elaborare i resi velocemente, classificare gli articoli e integrare i prodotti nell’inventario per rivenderli è essenziale per evitare gli sprechi e costruire fiducia.
- Customer care: eLogy fornisce strumenti per assistere i clienti in ogni fase dell’acquisto, dalla spedizione alla gestione dei resi. Inoltre, con campagne email, SMS, WhatsApp e chatbot potrai migliorare l’esperienza del cliente e offrire un servizio di alta qualità 24/7.
- Promuovi la sostenibilità lungo tutta la supply chain: incoraggiare acquisti responsabili va di pari passo con la gestione sostenibile della logistica. eLogy dispone di magazzini strategicamente posizionati in Italia, Spagna, Polonia e altri Paesi europei, permettendo di stoccare i prodotti vicino ai clienti finali. Questo consente di ridurre i tempi di consegna, ottimizzando i costi logistici e l’impatto ambientale del proprio ecommerce.
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