spedire in inghilterra
Pubblicato il 28/06/2021

Spedire in Inghilterra: cosa cambia con la Brexit?

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Vuoi sapere come spedire in Inghilterra, ora che la Brexit è entrata ufficialmente in vigore?

La Brexit ha portato con sé alcune domande sugli scambi commerciali tra i Paesi UE e la Gran Bretagna.

Una delle domande più comuni tra chi vende online riguarda proprio eventuali cambiamenti nelle politiche di scambio e come gestire efficacemente queste variazioni.

Ma facciamo un passo indietro. A partire dal 31 gennaio 2020, l’esito del referendum del 2016 è diventato a tutti gli effetti operativo: il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea. Da qui il nome “Brexit”.

Il periodo di transizione è stato piuttosto lungo e, durante questo periodo, il Paese britannico e l’Unione Europea hanno comunque cooperato al fine di stabilire i nuovi rapporti commerciali tra le due entità politiche.

La transizione è terminata con l’approvazione del TCA (Trade and Cooperation Agreement), che regola i rapporti tra Gran Bretagna e Unione Europea a partire dal 1° gennaio 2021. Fatte queste premesse, è il momento di capire se le spedizioni nel Regno Unito hanno subito effettivamente variazioni e, se si, di che natura. Scopriamolo subito.

I cambiamenti nelle spedizioni in Regno Unito dopo la Brexit

Sicuramente l’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito ha portato con sé delle conseguenze dal punto di vista degli scambi commerciali.

La prima differenza fondamentale è il passaggio dallo stato di “cessione di beni” a quello di “importazione ed esportazione di beni”.

Con lo stato di “importazione e esportazione di beni”, le spedizioni in UK vengono praticamente equiparate a delle spedizioni internazionali, con tutto ciò che esse comportano.

In altre parole:

  • L’uscita dall’Unione Doganale implica l’introduzione dei dazi. In passato, invece, gli scambi commerciali tra UE e Regno Unito non erano soggetti a dazi doganali
  • Il controllo, da parte della dogana, delle merci in ingresso nei confini del Regno Unito. L’adesione al Mercato Unico UE garantiva la libera circolazione delle merci nel territorio; uscendo dall’Unione Europea, ciò non è più riconosciuto all’interno del Regno Unito.

Tuttavia, pur essendo le spedizioni in UK delle vere e proprie spedizioni internazionali, vi sono comunque delle agevolazioni rispetto alle spedizioni in altri Paesi extracomunitari.

Le nuove regole doganali per le spedizioni in UK post Brexit

Spedire in Inghilterra: cosa succede, dunque, dal punto di vista pratico?

Come abbiamo detto, le spedizioni in Gran Bretagna sono comunque soggette a controllo doganale. Ciò vuol dire che dovrai predisporre la documentazione richiesta per i controlli e attendere che essi avvengano. Questo si traduce in una maggiore documentazione da allegare e anche in tempi di consegna generalmente più dilatati rispetto al passato.

Tuttavia, gli speciali accordi siglati con il TCA consentono la non applicazione di dazi in taluni casi, anche se la documentazione dovrà essere comunque prodotta.

In particolare, l’accordo prevede che i dazi non siano da pagare nei casi in cui:

  • La merce esportata abbia i requisiti per ottenere l’origine UE
  • La merce esportata venga spedita direttamente in UK
  • L’esportatore fornisca una valida attestazione di origine all’importatore UK. Nello specifico, l’Unione Europea richiede che l’esportatore unionale sia registrato nel sistema REX (per spedizioni di valore fino a 6.000 euro l’attestazione di origine può essere apposta direttamente in fattura). Allo stesso tempo, per ottenere la non applicazione del dazio alle importazioni di merce con origine UK l’esportatore dovrà indicare un numero identificativo previsto dalle regole UK che secondo le indicazioni fornite da UK sarà un codice EORI.

L’accordo AEO per le procedure doganali semplificate

In aggiunta a quanto detto, c’è da dire che l’accordo TCA prevede anche il  mutuo riconoscimento della qualifica di AEO (Operatore Economico Autorizzato) ed Esportatore Autorizzato.

Con queste premesse, le procedure doganali saranno notevolmente semplificate. Come? Ad esempio per i prodotti a basso rischio e quelli di reciproco interesse (vino, prodotti chimici e farmaceutici, prodotti organici) sarà possibile autocertificare la dichiarazione di conformità.

Spedizioni nel Regno Unito e IVA

Cosa cambia dal punto di vista dell’IVA?

Se vendi in Regno Unito e spedisci dall’Unione Europea, dovrai registrare l’IVA presso l’HMRC per ordini inferiori alle 135 sterline. L’IVA va riscossa e versata trimestralmente. Per gli ordini superiori invece sono previsti l’IVA sull’importazione e i dazi.

Come fare per spedire in Regno Unito?

Sulla base di quello che abbiamo visto, ci sono una serie di accortezze da mettere in campo per continuare a vendere nel Regno Unito. Sicuramente quello che ti consigliamo di fare in prima battuta è:

  • Richiedere un numero EROI all’Agenzia delle dogane
  • Richiedere il numero AEO del mittente, che consente di velocizzare le pratiche doganali
  • Avviare le pratiche per richiedere il numero HMRC, necessario per poter vendere in UK

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